Cassa pensione federale: dalla CPC risanata può nascere PUBLICA
Un inglorioso capitolo si è chiuso a Berna: dopo anni di confusione la vecchia Cassa pensioni della Confederazione (CPC) è di nuovo in ordine e sono gettate le fondamenta per la nuova cassa PUBLICA, che le darà il cambio al più tardi all'inizio del 2003.
Il Dipartimento federale delle finanze diretto da Kaspar Villiger ha potuto annunciare giovedì il punto finale a una storia penosa, che durava da oltre un decennio: i conti 2000 della CPC potranno essere di nuovo sottoposti al parlamento per una piena approvazione, cosa che non era stata possibile per gli anni 1988-97 e soltanto con riserve per gli ultimi due anni.
Circa 120'000 dossier di assicurati e le diverse contabilità degli ultimi dodici anni sono stati verificati, è stato ricostruito l'iter di 20'000 conti bloccati e hanno potuto essere stabilite basi corrette per il calcolo della riserva matematica. Tutto ciò è stato fatto trattando in termini ragionevoli gli affari correnti, ossia circa 60'000 cambiamenti all'anno, ha sottolineato Niklaus Fäh, che ha diretto la CPC fino alle fine del2000.
E il credito speciale di 42,7 milioni di franchi, votato dal parlamento nell'estate 1997, non è stato superato. Il DFF ha tuttavia dovuto dotare la CPC e la Cassa federale d'assicurazione (CFA) di una nuova direzione nel 1998. Il compito non è però terminato, ha affermato il segretario generale del DFF, Peter Grütter, a nome di Villiger.
La cassa pensione PUBLICA, che sostituirà la CPC, dovrebbe essere interamente operativa al più tardi il primo gennaio 2003. Circa 92'000 assicurati della CPC saranno trasferiti nel secondo semestre 2002 nella PUBLICA. Gli assicurati di RUAG (armamenti) e della Posta non sono inclusi perché, entreranno nelle casse pensione delle rispettive imprese il 30 giugno e il 31 dicembre 2001.
PUBLICA, come la futura cassa pensione della Posta, dovrà avere un tasso di copertura del cento per cento, che in entrambi i casi è attualmente inferiore al 66 percento. La Confederazione dovrà dunque attingere alle proprie finanze e immettere una decina di miliardi di franchi.
Nei suoi investimenti sul mercato dei capitali, la CPC non ha peraltro ottenuto il rendimento tecnico necessario del 4 per cento. Gli 11,3 miliardi di franchi investiti hanno infatti fruttato un misero 2,7 percento soltanto nel 2000. Ma ad altre casse è andata anche peggio, ha relativizzato Fäh.
swissinfo e agenzie

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