Carla Del Ponte ringrazia la Croazia
La procuratrice del Tribunale penale internazionale (TPI) ha espresso domenica la sua soddisfazione per la decisione del governo croato di trasferire all'Aja i sospetti di crimini di guerra di cui il TPI aveva chiesto la consegna. La decisione croata è avvenuta nella notte tra sabato e domenica.
"Apprezziamo la decisione del governo croato e attendiamo che proceda all'arresto degli accusati e al loro trasferimento all'Aja", ha dichiarato la portavoce del TPI Florence Hartmann. Il TPI non rivelerà l'identità degli accusati prima del loro arrivo all'Aja.
Dopo la Serbia, anche la Croazia ha così acconsentito all'arresto e all'estradizione dei presunti criminali di guerra indicati dal TPI. Il primo ministro croato Ivica Racan l'ha annunciato nella notte fra sabato e domenica, al termine di una movimentata riunione di gabinetto durata più di otto ore.
Neppure Racan ha fornito ulteriori precisazione sull'identità degli accusati. Secondo la stampa croata, si tratterebbe di due generali con responsabilità di comando durante la guerra di riconquista croata, nel corso del conflitto tra il 1991 e il 1995.
Ante Govina, un generale in pensione, e Rahim Ademi, ancora in carica, sarebbero sospettati del massacro di centinaia di civili serbi e della distruzione di una decina di villaggi.
La decisione del governo croato ha immediatamente provocato una crisi politica. Quattro ministri del Partito socialista-liberale croato (HSLS), contrari all'estradizione, hanno rassegnato le loro dimissioni.
swissinfo e agenzie

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