Attac si mobilita contro il crescente divario tra Nord e Sud
I militanti di Attac-Svizzera, l'Associazione per una tassazione delle transazioni finanziarie per l'aiuto ai cittadini, hanno tenuto sabato la loro prima riunione annuale. Al centro dei dibattiti la globalizzazione e il futuro dei servizi pubblici.
L'incontro, tenuto a Friburgo, si è aperto con la relazione di un rappresentante del Movimento dei lavoratori senza terra brasiliano, Procopio Santos, che ha illustrato i problemi che affliggono milioni di persone nel paese latinoamericano. Con questa scelta Attac ha voluto attirare l'attenzione sulla campagna di sensibilizzazione lanciata in vista del Forum sociale mondiale, che avrà luogo nel gennaio 2001 a Porto Alegre, in Brasile, in concomitanza con il Forum economico di Davos.
I partecipanti alla riunione hanno affrontato anche il tema del futuro dei servizi pubblici. Quattro sindacalisti elvetici tra cui Bernard Failletaz del sindacato della comunicazione e Agostino Soldini, di quello dei servizi pubblici, hanno ampiamente illustrato le prospettive attuali.
Nel corso della riunione sono state adottate numerose risoluzioni: i partecipanti hanno deciso di sostenere la manifestazione del 4 novembre organizzata dall'Unione sindacale svizzera (USS) contro la nuova legge del personale federale. Attac ha inoltre deciso di chiedere nuovamente all'USS di autorizzare il presidente del Sindacato svizzero dei servizi pubblici, Eric Decorro, a prendere la parola il 4 novembre. Qualora l'USS continuasse ad opporsi al discorso del sindacalista, Attac è pronta a cedere a Decarro il proprio tempo a disposizione.
L'associazione sosterrà anche la manifestazione prevista per il prossimo 27 gennaio in concomitanza con il Forum economico di Davos. Alla dimostrazione parteciperanno diverse organizzazioni non governative, la Coordinazione nazionale contro l'OMC (Organizzazione mondiale del commercio), la Dichiarazione di Berna e rappresentanti degli ambienti cattolici sensibili alle tematiche sociali.
La riunione di Attac-Svizzera si è conclusa con un'analisi del ruolo dei paradisi fiscali nella finanza internazionale presentata da Christian de Brie, del «Monde diplomatique». Tra gli obbiettivi principali dell'associazione figura l'introduzione della tassa Tobin, dal nome dell'economista James Tobin, che mira a prelevare una leggera percentuale (0,1 - 0,25 percento) dalle transazioni effettuate sui mercati dei cambi per sostenere i paesi meno favoriti a livello mondiale.
swissinfo e agenzie

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