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Al via da gennaio una politica universitaria comune

Anche il Ticino farà parte con il suo ateneo (nella foto la sede di Lugano) della nuova Conferenza universitaria svizzera Keystone

La cooperazione tra cantoni universitari e Confederazione nel campo della formazione accademica sarà sempre più intensa. A Berna è stata firmata giovedì una convenzione per una nuova Conferenza universitaria svizzera.

Questo contenuto è stato pubblicato il 14 dicembre 2000 - 16:44

Sono durati oltre cinque anni i lavori preparatori tesi a creare una nuova struttura di collaborazione tra Confederazione e cantoni in materia di politica universitaria. Si tratta dell'avvio di una terza fase di questa politica, segnata in un primo lungo stadio, praticamente dal 1850 al 1960, da un atteggiamento che si può definire del "ciascuno per sé", quando i cantoni gestivano le proprie università e la Confederazione i politecnici.

Nella seconda fase, caratterizzata dal concordato intercantonale sulla cooperazione scolastica negoziato nel corso degli anni Sessanta, l'accento veniva posto sulla consultazione e sul coordinamento della pianificazione, nonché sulla ripartizione delle sovvenzioni federali.

La terza fase, che avrà inizio dal 1. gennaio 2001, mira invece a definire ed applicare una politica universitaria comune, che prevede l'emanazione di direttive vincolanti.

La base di questa nuova politica è l'Accordo intercantonale universitario, in vigore dal 1999, che regola il co-finanziamento degli atenei cantonali. Tale accordo impegna i cantoni universitari a coordinare le rispettive politiche in materia e ad associarvi in modo appropriato i cantoni non universitari.

Ma per realizzare tale postulato mancava finora un'adeguata base legale conforme alla Costituzione. Da qui la necessità di procedere - parallelamente all'entrata in vigore, il1. aprile 2000, della legge federale sull'aiuto alle università e del nuovo concordato intercantonale del dicembre 1999 - alla definizione di una convenzione tra cantoni universitari e Confederazione che istituisca una nuova Conferenza universitaria svizzera (CUS) con poteri decisionali e vincolanti in settori predefiniti.

Gli elementi di novità, rispetto alla precedente CUS, sono la composizione della nuova CUS e, soprattutto, la sua legittimazione da parte dei parlamenti della Confederazione e dei cantoni universitari. Le sue competenze sono quelle di emanare direttive sulla durata normale degli studi, sul riconoscimento delle qualifiche, sulla valutazione dell'insegnamento e della ricerca e sulla valorizzazione delle conoscenze acquisite tramite la ricerca.

Altri compiti della nuova CUS saranno quelli di ottenere contributi finalizzati a dei progetti, di valutare periodicamente l'attribuzione dei poli nazionali di ricerca e di riconoscere istituzioni e curricoli di studi. Inoltre, la CUS emette raccomandazioni sulla collaborazione, la pianificazione pluriennale e la ripartizione equilibrata dei compiti tra gli atenei.

Alla cerimonia della firma della nuova convenzione ha partecipato la consigliera federale Ruth Dreifuss, che ha indicato la nuova CUS quale "eccellente esempio di federalismo cooperativo". E sebbene "ci avviamo su un territorio ancora inesplorato", la nuova convenzione dovrà condurre "a un partenariato più intenso, più esteso e più fiducioso tra la Confederazione e i cantoni". Oltre che dalla signoraDreifuss, la convenzione è stata sottoscritta dai rappresentanti dei governi dei cantoni universitari. Anche il Ticino, il cui riconoscimento quale cantone universitario è recente, è stato invitato ad aderire al concordato e, quindi,a sottoscrivere la convenzione. Cosa che Bellinzona farà entro la metà del 2001.

Silvano De Pietro

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