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A Zurigo la mostra su Leonardo da Vinci, genio universale

Particolare dell'autoritratto di Leonardo da Vinci, 1516. Biblioteca Reale di Torino

Più di tre milioni di visitatori hanno già ammirato la mostra «Leonardo da Vinci scienziato, inventore, artista» che termina la sua tournée - iniziata nel 1995 in Svezia - al Museo Nazionale Svizzero di Zurigo, dal 2 settembre 2000 al 7 gennaio 2001.

Questo contenuto è stato pubblicato il 01 settembre 2000 minuti

In origine, l'esposizione organizzata dall'Istituto d'interscambio culturale di Tubinga (Germania), era un progetto della città di Malmoe, in Svezia, che voleva trattare il tema specifico dei «ponti di Leonardo da Vinci». Gli organizzatori tedeschi la trasformarono poi in uno studio generale molto esauriente, riguardante le realizzazioni di Leonardo da Vinci in tutti i campi in cui volle misurarsi il grande genio del Rinascimento.
Aggiornata costantemente dai contributi degli istituti che l'hanno ospitata, la mostra è stata quindi costantemente migliorata, con aggiunte e modifiche, fino a diventare un evento culturale dotato di una propria dinamica. E questo, forse, è anche il segreto dell'enorme successo di pubblico conseguito. Finora, dopo che in Svezia e in Germania, la mostra è stata ammirata nei paesi Bassi, in Austria, negli Stati Uniti, a Singapore, in Corea, in Canada, in Sudafrica, in Slovenia e a Taiwan.

Per l'ultima tappa, quella zurighese, agli oltre 250 plastici, sculture, schizzi e disegni, hanno potuto essere aggiunte altre cinque opere originali: un foglio del «Codex Atlanticus» prestato dalla biblioteca pubblica dell'Università di Basilea; la «Testa di vecchio»; il dipinto a olio «Leda», proveniente da una collezione privata della Florida; un'opera di Raffaello dipinta su legno; e la versione olio su tela della «Vergine delle rocce», prestito di una collezione privata svizzera.

Va detto che la parte artistica della mostra su Leonardo - a partire dal celebre ritratto «Nobildonna con l'ermellino», ma anche da numerosi pezzi di studio, dei suoi allievi e del suo ambiente artistico rivela molto sul creatore della «Gioconda» e dell'«Ultima Cena», nonché della sua scuola. L'efficacia delle teorie artistiche di Leonardo è dimostrata nel suo «Trattato della pittura».

Ma accanto al Leonardo artista, c'è il Leonardo architetto, ingegnere, matematico, naturalista, studioso di anatomia, scrittore. La mostra cerca di rappresentare al meglio questo grande, poliedrico genio. Plastici mobili e ricostruzioni tecniche accessibili al pubblico aiutano a capire la versatilità del genio leonardesco e trasformano la visita dell'esposizione in un'esperienza attiva. Inoltre, 20 terminali interattivi permettono di ottenere informazioni sulla vita e l'opera di Leonardo e sul Rinascimento.

E a riprova di quanto le idee di questo impareggiabile inventore siano ancora attuali, viene mostrato il videofilm del salto che il paracadutista britannico Adrian Nicholas ha eseguito nel luglio scorso, legato alla copia esatta del modello di paracadute piramidale disegnato da Leonardo da Vinci: un attrezzo che il suo inventore non poté mai veder realizzato. «C'è voluto uno degli spiriti più brillanti mai esistiti per concepirlo», ha affermato Nicholas, «ma ci sono voluti 500 anni per trovare un uomo dotato di un cervello così piccolo per provarlo e volare con esso».

Silvano De Pietro

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