Navigation

1 milione di franchi per 90 vittime

Si conclude l'azione di risarcimento delle vittime del nazismo nei paesi dell'Est, promossa da Berna nel 1999. Finora versato circa 1 milione.

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 giugno 2002

Nel 1999, nel Foglio federale era stata pubblicata una lista di 580 detentori di 550 conti bancari. Queste persone erano titolari di conti i cui fondi in giacenza erano stati versati negli anni Settanta a organizzazioni umanitarie.

I 550 conti erano stati individuati in occasione della prima ricerca sui fondi in giacenza. L'operazione era stata lanciata dal decreto federale del 20 dicembre 1962 sugli averi in Svizzera di stranieri o di apolidi perseguitati per motivi razziali, religiosi o politici.

Tale decreto prevede l'obbligo per tutti gli amministratori di patrimoni in Svizzera di annunciare i beni i cui titolari non si erano più annunciati dal 9 maggio 1945. Quest'azione aveva permesso di individuare circa 10 milioni di franchi.

Fondo e beneficienza

I titolari di quasi 4 milioni di franchi non erano stati reperiti. L'importo in questione era allora stato versato in un Fondo «Averi in giacenza». Successivamente, circa 800 mila franchi erano stati prelevati da questo fondo per essere versati alla Polonia e all'Ungheria nell'ambito di accordi di risarcimento.

I poco più di 3 milioni restanti erano stati attribuiti nel 1975 e nel 1979 a organizzazioni umanitarie: 2/3 alla Federazione svizzera delle comunità israelite e 1/3 all'Ufficio centrale svizzero d'aiuto ai rifugiati. Per certi averi, le ricerche non sono state approfondite. Concernono gli importi inferiori ai 1000 franchi, ma anche le somme appartenenti a persone il cui domicilio o la nazionalità erano sconosciute oppure erano domiciliate nei paesi comunisti dell'Europa dell'Est.

L'ultimo milione

In quest'ultimo caso, Berna non aveva voluto approfondire le ricerche delle persone che avevano diritto, «temendo di esporle a pregiudizi da parte delle autorità dei loro paesi».

Nel febbraio del 1997, il Consiglio federale aveva però adottato il principio di un risarcimento di questi aventi diritto e dei loro eredi, alla luce di un rapporto degli storici Peter Hug e Marc Perrenoud, che criticarono l'atteggiamento della Svizzera.

Quest'ordinanza, che ha permesso di versare poco più di un milione di franchi, è ora stata abrogata.

swissinfo e agenzie

In conformità con gli standard di JTI

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Partecipa alla discussione!

I contributi devono rispettare le nostre condizioni di utilizzazione.
Ordina per

Cambia la tua password

Desideri veramente cancellare il tuo profilo?

Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.

I migliori articoli della settimana

Restate aggiornati/e con i migliori articoli di SWI swissinfo.ch su un'ampia varietà di argomenti, direttamente nella vostra casella di posta elettronica.

Settimanale

La dichiarazione della SRG sulla protezione dei dati fornisce ulteriori informazioni sul trattamento dei dati.