"Perché non la Svizzera?"
Michel Ferla, vicepresidente di Svizzera Turismo, è uno degli uomini chiave della campagna di promozione elvetica nell'ambito di Euro 2008. swissinfo l'ha incontrato a Parigi qualche settimana prima dell'inizio del torneo.
swissinfo: Quale messaggio cercate di trasmettere con la campagna dell'Euro?
Michel Ferla: L'immagine di una Svizzera accogliente! Abbiamo fatto stampare in tutte le lingue quei cartelloni pubblicitari di svizzeri che dicono "Che bello! Arrivano gli italiani, i francesi, i portoghesi, ecc.". Sono affissi nelle stazioni, per suscitare reazioni di simpatia tra i visitatori.
La campagna 2008 è piuttosto candida, semplice. Mostriamo alcuni aspetti tipici della Confederazione: dei viticoltori, delle mucche... Esporremo uno di questi poster su una facciata del Boulevard Haussmann (una delle arterie principali di Parigi, ndr) per 15 giorni.
L'accoglienza è un punto che ci è parso essenziale. Ci siamo implicati nella formazione di 50'000 svizzeri che saranno in contatto diretto coi tifosi, ad esempio dei tassisti o dei poliziotti. Volevamo che tutti sapessero qualche parola in diverse lingue europee e avessero qualche rudimento di cultura calcistica. Un cliente soddisfatto è il miglior marketing possibile.
swissinfo: Perché questa mania di utilizzare degli stereotipi nelle vostre campagne di promozione?
M.F.: Svizzera significa anche biotecnologie, Swatch o prestigiose scuole... Quando un francese vede però questi stereotipi riconosce subito il nostro paese. Abbiamo scelto la mucca per collegare lo sport alla Svizzera e incitare i francesi a prolungare il loro soggiorno dopo l'Euro 2008 (Michel Ferla si riferisce a uno spot televisivo nel quale due cronisti sportivi commentano le gesta di un contadino che munge la sua mucca, ndr).
Inoltre, senza l'elemento sorpresa, nessuno parla di voi! Quest'inverno, ad esempio, abbiamo fatto un concorso dei più bei monitori di sci. È nello spirito del tempo...
swissinfo: Cosa attira i francesi in Svizzera?
M.F.: Le Alpi, le escursioni, la natura! L'autenticità svizzera è un elemento molto importante della nostra offerta turistica. I francesi adorano i nostri villaggi coi loro chalet di legno. Sono anche impressionati da come sono preservati i nostri paesaggi, ad esempio la regione del Lavaux, che è appena stata iscritta nel patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO.
Le grandi esposizioni suscitano pure molto interesse. La retrospettiva Balthus alla Fondazione Gianadda di Martigny o l'esposizione Van Gogh a Basilea nel 2009 sono il tipo d'avvenimenti che attirano numerosi francesi, in particolare durante il fine settimana. Al Festival di Verbier, ad esempio, i visitatori stranieri più numerosi sono i francesi.
I francesi amano l'arte, la cultura e sciare. La Francia rappresenta il quarto mercato turistico per la Svizzera e, malgrado quanto si possa pensare, non si recano solo in Svizzera francese: il 45% di loro visita pure la Svizzera tedesca, Basilea e Zurigo in particolare.
swissinfo: Quali sono i vostri obiettivi per l'Euro 2008?
M.F.: Gli stadi sono già pieni, le "UBS Arena" (proiezioni su schermo gigante in 16 città svizzere, ndr) si riempiono poco a poco... Adesso il nostro obiettivo è avere un'eccellente copertura mediatica. Riceveremo 250 giornalisti francesi. Se tutto andrà bene per la loro nazionale, rimarranno da noi un mese. Ci assicureremo che l'accoglienza sia perfetta.
I giornalisti francesi ci hanno già fatto pervenire numerose richieste per dei reportage: "Perché la Svizzera non fa parte dell'Unione Europea", ad esempio, o un ritratto del panettiere di Montreux che rifornisce la squadra francese. Proporremo pure diversi spunti, come degli incontri con Claude Nobs, il creatore del Montreux Jazz Festival, o Bertrand Piccard,
Ci piacerebbe che il nostro messaggio sia recepito pure da coloro che non sono sportivi. Vogliamo mostrare ai francesi tutte le sfaccettature del nostro paese affinché si dicano "Perché non la Svizzera?" quando dovranno scegliere le prossime vacanze.
swissinfo: A che difficoltà siete confrontati?
M.F.: La Svizzera soffre ancora dell'immagine di un paese dai prezzi elevati. Per infrangere questa immagine pubblichiamo ormai i nostri prezzi in euro. Vogliamo mostrare che la Svizzera è una destinazione concorrenziale, anche se naturalmente non è a buon mercato.
Dobbiamo pure prestare attenzione a rispettare l'equilibrio tra settore alberghiero e para-alberghiero nelle stazioni di montagna. Bisogna evitare che vi siano troppi villaggi con tanti appartamenti e chalet vuoti per gran parte dell'anno. Credo anche che sia giunto il momento di investire in nuovi alberghi.
swissinfo, Miyuki Droz Aramaki, Parigi
(traduzione di Daniele Mariani)
In breve
Il budget di Svizzera Turismo per l'Euro 2008 è di 12,5 milioni di franchi, 10 dei quali stanziati dalla Confederazione.
Si stima che i Campionati europei di calcio, in programma dal 7 al 29 giugno in Svizzera e in Austria, genereranno 500'000 pernottamenti supplementari negli alberghi elvetici.
Oltre all'evento sportivo, Svizzera Turismo e i suoi partner puntano molto sulle circa 70 offerte turistiche in montagna e in città proposte in margine all'Euro.
La Francia è il quarto mercato turistico per la Svizzera e genera il 3,8% dei pernottamenti. In prima posizione vi è la Germania (6,3%), seguita da Gran Bretagna (6,3%) e Stati Uniti (4,6%). L'Italia è al quinto posto, col 3%.
Michel Ferla
Michel Ferla, 58 anni, ha iniziato la sua carriera nel settore bancario.
Per 15 anni, il vodese ha lavorato come direttore dell'Ufficio turistico di Montreux, in particolare per il Jazz Festival e la Rose d'Or.
Nel 1994 è approdato a Svizzera Turismo. Inizialmente si è occupato dei mercati emergenti.
Vicedirettore di Svizzera Turismo dal 1999, Michel Ferla è attualmente basato a Parigi. Si occupa della Francia, del Belgio e della Spagna.

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