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«I rifugiati non sono dei terroristi»

Antonio Guterres si è rivolto per la prima volta ai media giovedì a Ginevra Keystone

Dopo gli attentati di Londra, l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati ha ricordato a Ginevra che l'accostamento clandestini-criminali va evitato.

Questo contenuto è stato pubblicato il 21 luglio 2005

Antonio Guterres ha chiamato i Paesi d'accoglienza a mantenere le porte aperte ai richiedenti l'asilo, nonostante i timori suscitati dagli attacchi terroristici.

«I rifugiati sono spesso le prime vittime del terrore», ha affermato l'ex primo ministro portoghese Antonio Guterres.

In una conferenza stampa tenutasi giovedì a Ginevra, il neo Alto commissario ONU per i rifugiati ha denunciato «la crescente pratica populista che tende a creare, nell'opinione pubblica, una grossa amalgama tra le lecite preoccupazioni che suscita il tema della sicurezza e le migrazioni, l'asilo e i rifugiati».

Gli attentati di Londra del 7 luglio – ha proseguito Guterres – dimostrano che quest'amalgama non si è verificata. Gli attacchi erano infatti stati perpetrati da terroristi di nazionalità britannica.

Tolleranza per i mussulmani

Secondo Guterres - che ha preso il posto dell'olandese Ruud Lubbers in giugno - la cosa più stupida che un terrorista può fare è tentare di entrare in un Paese in quanto richiedente l'asilo.

«In molti casi, potrebbe ritrovarsi in prigione e sarebbe sottoposto a numerosi controlli».

Lanciando un appello ai Paesi d'accoglienza per una maggiore tolleranza, l'ex premier portoghese ha voluto sottolineare che «i rifugiati mussulmani non devono essere considerati responsabili degli atti commessi da altre persone che si proclamano di religione islamica».

Dal canto loro, le comunità mussulmane in Europa sono chiamate a «combattere l'odio» tra i loro membri.

Sostenere chi aiuta

Il responsabile ONU per i rifugiati ha pure ricordato che la maggior parte dei rifugiati è accolta da Paesi in via di sviluppo.

Gli Stati più ricchi – ha affermato – hanno il dovere di sostenere questi paesi, in modo da evitare che il loro sviluppo sia ostacolato dalla loro generosità verso i richiedenti l'asilo.

«Non bisogna neppure scordare che il fenomeno di rifugiati coinvolge anche un elevato numero di bambini, i quali necessitano di misure protettive particolari», ha aggiunto Guterres.

Riufugiati a casa propria

Antonio Guterres ha infine voluto ricordare il destino di milioni di persone che sono considerate profughi nel proprio paese.

«Questi rifugiati interni non sono tuttavia sufficientemente protetti», ha detto l'Alto commissario ONU, sottolineando come queste persone non si possono appellare alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951, nonostante condividano i problemi di coloro che migrano in un altro Stato.

swissinfo e agenzie

In breve

L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) sostiene 17 milioni di persone in 115 paesi.

L'ex primo ministro portoghese Antonio Guterres, 56 anni, ha assunto la carica alla testa dell'UNHCR il 15 giugno 2005.

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Fatti e cifre

Nel 2004, le domande d'asilo in Svizzera sono state 14'248, il 32,3% in meno rispetto al 2003.
A fine dicembre, la procedura d'asilo concerneva 55'103 persone.
L'anno scorso, l'asilo è stato concesso a 1'555 persone (1'636 nel 2003).
Le decisioni negative sono state 10’080.

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